Nido


Auto Elettriche / martedì, Novembre 21st, 2017

E’ il primo prototipo del “Programma di Sviluppo Nido”, piattaforma modulare da cui si svilupperanno nuove tipologie di vetture ibride ed elettriche .In occasione dei festeggiamenti per l’80° anniversario della Società, Pininfarina svela la Nido EV, primo prototipo marciante del “Programma di Sviluppo Nido”, progetto di vettura elettrica interamente disegnata, progettata e costruita nel Centro stile e ingegneria Pininfarina di Cambiano (Torino). Nido EV testimonia le competenze e l’esperienza maturata da Pininfarina nello sviluppo di veicoli a trazione elettrica, con un occhio particolare alle city car di segmento A che popoleranno le strade del futuro per rendere le città più vivibili. Nido EV rientra nella scelta pionieristica e lungimirante, operata da Pininfarina ormai tre anni fa, di puntare sulla mobilità sostenibile, declinata in varie forme: non solo l’adozione di una catena di trazione ibrida o elettrica, ma anche la ricerca volta alla riduzione dei consumi e delle emissioni “from wheel to wheel”, all’utilizzo di materiali alternativi, più leggeri e riciclabili, alla sicurezza attiva e passiva, all’infomatica, che dovrà permettere l’uso sostenibile dei mezzi di trasporto con una gestione intelligente del traffico. Nel design degli esterni Nido EV riprende ed aggiorna le linee e i volumi che sono valsi alla Nido del 2004 il Premio L’Automobile più Bella del Mondo per la categoria Prototipi e concept car, il Compasso d’Oro 2008 e l’esposizione nel tempio dell’arte moderna, il MoMA di New York. Gli interni di questo primo progetto Nido EV, invece,

sono ancora da prototipo tecnico, senza alcun intento di ricerca stilistica. Nido EV è un vero e proprio laboratorio intenzionato ad esplorare l’elettrificazione di una piccola vettura da città e, al tempo stesso, a sviluppare un pianale modulare. La struttura del body di questo primo prototipo in traliccio tubulare di acciaio, mentre la versione definitiva sarà realizzata con uno space frame in alluminio. La struttura è progettata per essere declinata in quattro differenti veicoli completamente elettrici o ibridi: 2 posti, 2+2, pickup e van leggero. Nido EV, city car di dimensioni limitate (leggermente più grande di una Smart), ha 2 posti e motore posteriore a magneti permanenti. Il “Programma di Sviluppo Nido” prevede, tuttavia, lo sviluppo di due ulteriori versioni con dimensioni leggermente maggiori: la prima, ibrida con il motore endotermico posizionato nella parte anteriore ed il motore elettrico nel posteriore; la seconda, elettrica con il motore nella parte anteriore. In entrambi i casi, il posizionamento del motore consente di aumentare l’abitabilità a 4 posti e ottenere una migliore ripartizione delle masse. Ad alimentare il prototipo Nido EV è una batteria Zebra Z5 al Ni-NaCl, che offre notevoli livelli di sicurezza e affidabilità. L’autonomia a carica completa è di 140 km e la velocità massima di 120 km/h (limitata elettronicamente), mentre l’accelerazione 0-60 Km/h è garantita in 6,7 secondi. La compatibilità ambientale della batteria Zebra Z5 è accresciuta dalla totale assenza di sostanze chimiche nocive o inquinanti e dalla loro riciclabilità al 100%: a fine vita, infatti, le batterie vengono riciclate in fonderia per poi essere utilizzate per la produzione di acciaio inox. Il prototipo è inoltre equipaggiato con pneumatici “verdi” sviluppati da Pirelli

con particolare attenzione alla sicurezza, alla sostenibilità ambientale e al risparmio. Per quanto riguarda la climatizzazione, il “Programma di Sviluppo Nido” prevedrà l’impiego di un compressore elettrico A/C e di un riscaldatore elettrico ad alto voltaggio in grado di implementare strategie di controllo automatiche che nella maggior parte delle condizioni privilegeranno i consumi ridotti. Il Programma si estenderà anche alla ricerca di soluzioni e componenti a peso ridotto ed elevato rendimento meccanico/elettrico nonché di soluzioni ad elevato recupero energetico (batterie con elevate prestazioni in ricarica) e di sistemi frenanti dedicati alle applicazioni ibride/elettriche. Pininfarina, che intende ergersi a riferimento italiano, e non solo, sul tema della mobilità sostenibile, così come da 80 anni è un riferimento mondiale per lo stile, da sempre investe in programmi di ricerca e sviluppo per affrontare rapidamente e metodicamente i problemi che di volta in volta sorgono nell’industria automobilistica. Durante la crisi energetica degli anni ’70, per esempio, l’industria si concentrò sull’aerodinamica e sulle fonti alternative di energia per ridurre il consumo di benzina. Pininfarina rispose sviluppando il prototipo CNR Energetica 1, forma di carrozzeria aerodinamica ideale. Risale a quegli anni anche la Ecos, la prima vettura elettrica sviluppata da Pininfarina, mostrando di essere all’avanguardia su una tematica che l’industria dell’auto ha cominciato a rivalutare solo in anni recenti. Negli anni ’80 la ricerca della Pininfarina nell’applicazione di materiali leggeri sfociò nella costruzione dei prototipi Audi Quartz e Lancia Hit, nei quali esplorò l’uso

di nuovi e più leggeri materiali, metallici e compositi. Gli anni ’90 testimoniarono una più approfondita coscienza dei problemi ambientali, una maggiore ricerca nel campo dei materiali riciclabili e dell’ergonomia, un concetto di “packaging” del veicolo più efficiente. Pininfarina offrì nuove soluzioni con il macro-progetto Ethos, una famiglia di 3 vetture con il telaio in alluminio, carrozzeria in resina riciclabile, motore termico innovativo con emissioni ridotte, fino ad arrivare, nel 1995, alla Ethos 3EV, un’altra vettura a emissioni zero. Più recentemente Pininfarina ha rivolto la sua attenzione alla ricerca di veicoli ibridi con i progetti Eta Beta e Metrocubo che, con abitacoli modulari e dimensioni ridotte, rispondono anche ai problemi della circolazione cittadina e di medio raggio. Con la Nido del 2004, invece, Pininfarina tornò sul tema della sicurezza, già anticipato con i prototipi Sigma, Alfa Romeo P33 e Sigma Grand Prix, mentre nel 2008 con Sintesi fu proposto un concept futuristico alimentato da 4 fuel cells (una per ruota). Oggi, di fronte ad una nuova crisi globale e alla necessità di contenere le emissioni ed i consumi, sono cresciute in modo significativo le opportunità legate alla mobilità urbana a emissioni zero: il mondo è sempre più attento all’ambiente e Pininfarina è stata la prima realtà industriale in Italia, e una delle prime in Europa, a proporre un concetto di auto elettrica al 100%, la BlueCar, sviluppata in collaborazione con il gruppo Bolloré. Oggi, mentre tutti i grandi costruttori guardano all’auto elettrica come ad un’opportunità, Pininfarina compie un ulteriore passo avanti, facendosi promotore di una filosofia che inserisce la scelta del trasporto elettrico, individuale e collettivo, nell’ambito di un nuovo stile di vita che tutti dovrebbero adottare per favorire il risparmio energetico e, al tempo stesso, proteggere il pianeta. Ecco perché la mobilità sostenibile è diventato uno dei pilastri su cui fondare il business del Gruppo. Ed ecco perché, parallelamente alla BlueCar, nasce il nuovo progetto Nido EV. fonte: pininfarina.it