Citroen c 0


Auto Elettriche / martedì, Novembre 21st, 2017

Tra le prime case al mondo ad immettere un veicolo elettrico sul mercato c’è Citroen, con la C0 frutto di un progetto comune con Peugeot e Mitsubishi. Un veicolo interamente pensato e progettato per la mobilità a trazione elettrica, avente tutte le caratteristiche di confort e sicurezza che deve avere una qualsiasi vettura circolante. Ci saranno molti problemi da superare ma è una nobile sfida, una scommessa nella quale per ora è importante partecipare più che vincere e dove il gioco di squadra fra le varie case costruttrici costituirà l’asso vincente. Ecco dunque il nostro test drive della Citroen C-Zero, svoltosi a Malmo nel sud della Svezia dopo essere atterrati all’aeroporto internazionale di Copenhagen in Danimarca. la C0 è munita di un generatore posto ive canonicamente troviamo il motore a scoppio, mentre le batterie sono alloggiate nel pianale della vettura. Il motore è di tipo sincrono a magnete permanente e fornisce 47 kW o 64 cv da 3 000 a 6 000 giri/min. La coppia massima è pari a 180 Nm, da 0 a 2 000 giri/min. Il quadro prestazionale parla di una velocità massima considerevole, 130 km/h, mentre lo scatto da 0 a 100 km/h avviene in 15,9 secondi. Ottima la ripresa, con un lusinghiero 3,9 secondi nel passaggio da 60 a 80 km/h.

Piacerà? Non Piacerà? Ci crediate o meno ho provato una certa emozione quando mi sono seduta al volante di C Zero, pensando che stavo per provare un’esperienza che (mi auguro) in futuro sarà alla portata di tutti. L’esperienza di circolare in un centro urbano senza provocare rumore alcuno, senza inquinare l’aria che respiriamo, per giunta risparmiando. Alcuni sollevano perplessità circa l’autonomia di 150 km del veicolo. Personalmente penso che questo non sia un ostacolo, basta cambiare punto di vista e considerare che con questo veicolo non si programmeranno spostamenti da una città all’altra semplicemente perché non è pensato per questo, come non lo è una bici. Se la ricarica notturna di 1,50 euro consente ogni giorno di poter percorrere il tratto che va da casa al proprio luogo di lavoro, beh è un gran bel vantaggio. Se per giunta un giorno ci fosse la possibilità di poter effettuare una ricarica veloce (30 minuti) mentre si è al lavoro o al supermercato, tanto meglio! D’accordo, le batterie agli ioni di litio sono molto costose e presentano alcuni limiti, possono perdere di efficacia con temperature molto alte o molto basse, ma ben presto anche questi aspetti verranno superati. L’ostacolo maggiore in questo momento è il prezzo di acquisto del veicolo, ma se il nostro Governo, in linea con altri Stati europei, penserà seriamente ad incentivare la mobilità elettrica si potrà superare anche questo ostacolo. Le ricariche delle batterie possono essere effettuate in due modi: o da una semplice presa domestica – e in questo caso la ricarica completa impiegherà 6 ore – oppure tramite le colonnine a ricarica veloce che impiegano 30 minuti. C’è da sperare che le amministrazioni locali si mettano una mano nella coscienza-ecologica ed inizino quanto prima ad installare le colonnine un po’ ovunque. Le batterie al litio sono assai costose ma durano molto, si stima abbiano una vita di 200 mila km equivalente a 1500 ricariche. Inoltre il costo della ricarica è pari a solo un Euro e mezzo, decisamente economica rispetto tanto a diesel quanto a benzina.

UALE CONTRIBUTO – Se consegna una macchina per la rottamazione, chi compra un’auto nuova elettrica o ibrida ha diritto a un contributo statale. Si va per scaglioni: nel 2013, fino a 5.000 euro di bonus per i veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 50 g/km; e fino a 1.200 euro, per i mezzi con emissioni superiori a 50 g/km e non superiori a 95 g/km. Invece, nel 2014, fino a 4.000 euro di incentivo per i veicoli con emissioni non superiori a 50 g/km di CO2; e fino a 1.000 euro per quelli con emissioni oltre a 50 g/km ma sotto i 95 g/km di CO2. Terzo gradino: nel 2015, fino a 3.000 euro di bonus per i veicoli con emissioni inquinanti non superiori a 50 g/km di CO2; e fino a 800 euro, per i mezzi con emissioni oltre i 50 g/km ma non oltre 95 g/km di CO2. Il tutto con un vincolo: il contributo scatta se il venditore pratica uno sconto almeno pari al 30% del bonus. Lo stanziamento previsto è di 420 milioni di euro. Inoltre, il testo unificato fissa un piano nazionale infrastrutturale che consenta l’installazione di punti di ricarica, nonché tariffe agevolate per incentivare il mercato.