Pegeut ion


Auto Elettriche / giovedì, Novembre 23rd, 2017

La Peugeot ha comunicato il nuovo listino 2012 della elettrica iOn, già forte di 4.000 esemplari consegnati in Europa e circa 6.000 ordini. La Casa del Leone ha riposizionato la vettura a quota 24.700 euro più Iva, pari a 30.387 euro chiavi in mano per la versione Active e ha introdotto l’allestimento Access, privo di climatizzatore e sistema di ricarica rapida, disponibile a 22.990 euro più Iva, pari a 28.318 euro chiavi in mano.

Tempi di ricarica. A listino è prevista anche la versione XA commerciale a due posti, mentre nell’aprile prossimo debutterà un nuovo pacco batterie da 80 celle, contro le 88 attuali, capace di garantire la stessa autonomia di 150 km a fronte di tempi di ricarica ridotti da sei a cinque ore e 30 minuti. Le vetture con dispositivo di ricarica rapida possono rifornirsi dell’80% di energia in 30 minuti.

Ci devi mettere un po’. E poi ti dici che ci vuole ancora un po’ di tempo. Per lei, l’auto elettrica, e per te, che non vuoi pensarci su troppo quando salti in auto e vuoi andare dove devi. Però, è bella e funziona niente male. Queste i pensieri che riassumono i molti chilometri fatti con la iOn, la piccola Peugeot ad emissioni zero.

Entri, aspetti il “bip” e il “Ready”. Hai la leva del cambio in “N”, ah, ok, passo in “D” e ci si muove. Le prime cose da fare sono già una procedura che non mette di buon umore. Soprattutto se è lunedì, si ricomincia e hai fretta. Le caratteristiche tecniche dicono batterie al litio, motore elettrico da 67 cv, trazione posteriore. E 150 km.

Eccolo il numero che preoccupa. Quello dell’autonomia. Anzi, mi terrorizza. Lo tengo sott’occhio sul cruscotto, nell’angolo in alto. Ma cerco anche di capire se la gente che sta in mezzo al vicolo mi sente arrivare. Perché, si sa, l’elettrico fa solo silenzio. Poi, comincio ad abituarmi.

Passo dove voglio, non invidio neppure i ciclisti. E la iOn non sembra per niente qualcosa che avrebbe potuto essere una city-car, invece è un mezzo da laboratorio. No. Ha un design quasi carino, dentro plancia e consolle non ti fanno rimpiangere quella di altre compagne di questo segmento e insomma è un’auto vera. Accendo la radio. E arrivo. Ancora 100 km.

Quando riparto, devo andarmene fuori città. Non prima di altre due tappe tra le mura. Più per prova che per bisogno, cerco una di quelle colonnine che dovrebbero ricaricarmi in mezz’ora. Per aprire lo sportellino della presa, ricorro al manuale delle istruzioni. Sono in Germania e di prese ce ne sono due, quella per farla in sei ore e l’altra, la miracolosa da 330V, mezz’ora e hai di nuovo l’80% dell’autonomia.

Mi sento un cavernicolo con in mano un iPhone 4S. Ce la faccio, alla fine. Ma apro quello sbagliato. Cioè… quello giusto iperveloce, solo che non ho il cavo adatto, ho con me solo lo standard. Già, bisogna ricordarsi di prenderli e portarli sempre tutti e due. Lascio perdere, farò al mio arrivo con quello normale. Il mio arrivo è solo 40 km più in là. Solo che è sui monti.

Bello? Certo, almeno fino a quando non mi accorgo che con il clima acceso e le ripartenze quasi da zero ad ogni tornante, i chilometri che mi rimangono si riducono al ritmo di uno ogni venti secondi. Oddio, che faccio? Cerco disperatamente di rimanere sempre nella fascia “Eco” dello stile di guida. E decelerare e frenare il più possibile per la ricarica.

Risultato? 40 km/h al massimo, gente che da dietro sento vuole la mia vita ma per fortuna l’ultimo pezzo è in discesa. Ci sono. Ripeto la procedura di sgancio dello sportellino della ricarica con fare da esperto Nasa e chiedo carità elettrica al mio amico. Il quale mi prende in giro dicendo che i cerchi da 15” in lega le stanno proprio bene alla iOn.

Io sto già pensando al ritorno e non cedo alla provocazione. Per fortuna mi viene in mente una strada alternativa appena più lunga però con meno curve e tornanti. Passano solo quattro ore e devo ritornare. Il solito computer mi dice 90 km. Ce la faccio di sicuro. E così è. E mi diverto quasi a guidarla.

È più compatta e ed equilibrata di molte piccolette questa Peugeot elettrica. E ti fa venire da pensare che non c’è scampo. Il futuro è questo. Magari un po’ meno complesso, meno ansioso, per piacere, e meno costoso. Perché i 30.387 euro della full-optional Active sono ancora poco austeri. Di questi tempi.