Motus-E, l’associazione per favorire lo sviluppo delle auto elettriche in Italia


Blog / mercoledì, Agosto 22nd, 2018
al momento L’auto elettrica, in Italia, ancora non ingrana. Secondo le stime dell’associazione delle case estere che operano nel nostro Paese (Unrae), sulle strade del nostro paese ne circolano solo 11.500 unità. E i modelli a emissioni zero proposti sul mercato valgono solo lo 0,15% dell’offerta totale. cosi come l’andamento del mercato stesso, che a questa tipologia di veicoli attribuisce solo lo 0,2% delle immatricolazioni totali nei primi cinque mesi del 2018.

I problemi? alcuni sono già noti: sicuramente i prezzi ancora elevati, dove qui è soprattutto il pacchetto batterie a pesare, le infrastrutture ancora carenti ,  basti pensare che in Italia ci sono attualmente solamente 4.200 punti di ricarica pubblici (anche se un piano di Enel X prevede di installarne 7000 entro il 2020), mentre in Germania oltre 20 mila .

Anche prendendo in considerazione il rapporto tra questi ultimi e gli abitanti, nel nostro Paese ce n’è uno ogni 14 mila, mentre ad esempio nei Paesi Bassi uno ogni 1.660.

Con queste premesse, a cui si aggiunge l’anzianità delle auto attualmente in circolazione nel nostro paese con i relativi problemi di inquinamento, è nata la necessità di sviluppare qualcosa di nuovo. Che aiuti nella fase di transizione verso una mobilità più consapevole e meno impattante sull’ambiente. Anzi, per nulla.

Nasce cosi Motus-E, un’associazione senza scopo di lucro fondata da ALD Automotive Italia, Enel X, ABB, Volkswagen Group Italia, Allianz, Cobat – Consorzio Nazionale Raccolta e Riciclo e Politecnico di Milano.

Diversi gli attori coinvolti dunque (si spazia dal costruttore tradizionale al provider di energia, passando per mondo accademico e multinazionali del noleggio a lungo termine), che si sono uniti con l’obbiettivo comune di facilitare la transizione verso l’elettrico.

Concretamente cosa farà questa associazione? Per prima cosa attività di lobbying, nell’accezione positiva del termine. Ovvero porsi come interlocutore accreditato nei confronti di istituzioni e stakeholder, ricoprendo un ruolo attivo nei vari tavoli tecnici di lavoro e workshop sulla mobilità a elettroni. Parallelamente, è previsto il coinvolgimento di università e centri di ricerca per formare professionalità legate al settore.

si tratta quindi di un primo passo verso la promozione e lo sviluppo dell’elettrico.